BIANCA COME IL LATTE ROSSA COME IL SANGUE

La mia recensione

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  1. Rosa Saffica
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    A volte accade che i sogni rimangano tali e non si riesca ad afferrarli completamente,
    ma li sfioriamo appena con una carezza e poi svaniscono.
    Lui è Leo, sedicenne studente del primo anno di ginnasio, non ama studiare ed è appassionato di calcio con cui gioca nella squadra dei “ Pirati”.
    Silvia è la sua migliore amica, il suo angelo custode, il suo porto sicuro in cui rifugiarsi per ogni tipo di emergenza.
    Si invaghisce della ragazza dai capelli rossi e dagli occhi verdi che frequenta la sua stessa scuola, con un nome angelico, Beatrice.
    Un amore platonico, sospirato, delicato e senza malizie, molto speciale.
    Intorno a questa ragazza Leo costruisce il suo sogno, ma poi viene a scoprire che quel rosso così acceso si sta spegnendo lentamente per una malattia che fa diventare il sangue bianco, il colore che lui teme di più perché è il colore del nulla, del vuoto più assoluto.
    Insieme a lei affronterà le paure più oscure, e crescerà come persona, darà quasi la sua stessa vita per non far appassire quel fiore, ma non basterà.
    Oltre a Beatrice, suo consigliere e guida spirituale diventa anche il supplente di storia e filosofia che da lui verrà ribattezzato “ Il Sognatore” per la sua indole ad avere sempre risposte a tutto prendendo spunto dalla filosofia.
    Un romanzo interessante, commovente e speciale, ma ci tradirà con epilogo così banale da rovinare la poesia iniziale.

    Liberamente tratta dal personaggio di Beatrice del romanzo Bianca come il latte, rossa come il sangue di Alessandro D’Avenia

    19/04/2013

    RAGAZZA DAI CAPELLI ROSSI

    Venisti forse da una favola
    o da un’opera di Dante.
    Fiore dai capelli rossi
    e occhi color del prato,
    conducevi in paradiso
    ogni volta che il tuo viso
    si apriva in un timido sorriso.
    Un giorno, chissà come
    il tuo sangue si tinse di bianco
    scolorendo la tua pelle e il tuo vigore.
    Fiore appassito,
    ti sfiorai in silenzio con una carezza,
    col cuore in gola
    per paura di piegarti,
    ma non ebbi il tempo di coglierti
    perché già eri fuggita,
    in un soffio,
    su una stella,
    la più bella,
    come un personaggio di fiabe.
    Ora ti osservo da lassù
    in tutto il tuo rosso fuoco
    che illumina il mio cammino
    e serena brilli
    con la certezza che
    questa volta
    non scolorirai.
     
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